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Latina Corriere: L’asportazione di un tumore diventa tragedia, richiesta di risarcimento danni alla Asl di Latina

Notificata alla Asl di Latina una richiesta di risarcimento per la morte di un uomo a distanza di anni dall’asportazione, presso l’ospedale Goretti, di un tumore al cervello. Intervento che secondo gli eredi sarebbe stato mal eseguito e che avrebbe dato luogo a presunti ulteriori errori diagnostici e terapeutici.

L’avvocato Renato Mattarelli che assiste i familiari dell’uomo, deceduto nel 2013 all’età di 81 anni racconta l’odissea patita dall’anziano: “Dopo l’intervento fu colpito da crisi epilettiche e per questo trasportato d’urgenza al pronto soccorso del Goretti di Latina. Nonostante avesse informato i medici che la crisi epilettica era uguale a quella avuta quando era stato poi operato per la rimozione di un tumore alle meningi e nonostante la Tac rilevava che c’era un ombra al cervello, venne mandato a casa con un calmante dopo solo 7 ore di pronto soccorso. Anche due mesi dopo, nel dicembre 2009, quando l’uomo veniva nuovamente colpito da crisi epilettica con perdita di coscienza e trasportato nuovamente d’urgenza presso il pronto soccorso di Latina, veniva dimesso in poche ore con la prescrizione di un sedativo. Solo nel febbraio 2010, presso l’ospedale di Velletri, a quattro mesi dalla prima crisi gestita dal Goretti di Latina, all’uomo di Latina veniva finalmente diagnosticata la recidiva del tumore e poi operato presso il Goretti di Latina”.

“Da allora il paziente ““ spiega Mattarelli ““ non si è più ripreso. Qualche mese dopo, oltre all’aumento delle crisi epilettiche all’uomo veniva riscontrato di tutto come la difformità della chiusura del cranio con un gradino di 3 centimetri; infezioni post-chirurgiche con sepsi da stafilococco aureus, da klebsiellapnuemoniae, delle vie urinarie, da osteomielite e in ultimo la recidiva del tumore per cui si era inutilmente sottoposto all’intervento chirurgico. Nel 2013 l’uomo è morto dopo un’odissea fra gli ospedali romani che hanno tentato inutilmente di contenere l’inesorabile percorso verso l’oramai inevitabile decesso. Eppure i medici del Goretti avevano più volte rassicurato i familiari del paziente pontino che l’intervento era andato tutto bene”.

L’avvocato Mattarelli, che per conto della famiglia ha avviato la causa contro l’Asl di Latina, ha indicato che, “oltre all’evidenza degli errori diagnostici e terapeutici”, mancano del tutto “(nel senso che non esistono) il necessario consenso informato all’intervento chirurgico con la spiegazione dei rischi e delle alternative terapeutiche”.

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