«Operatela-senza-sangue»Il-giudice-ordina-niente-trasfusione

Lei, testimone di Geova, non avrebbe mai accettato una trasfusione. L’aveva anche lasciato scritto in una sorta di “testamento biologico” non ancora disciplinato dalla legislazione. Nel frattempo, colpita dall’Alzheimer e incapace di intendere e volere per esprimere il dissenso all’uso di plasma, doveva subire un intervento al femore. Uno dei più a rischio, data anche l’età della signora.
Per rispettare la sua volontà il giudice tutelare del tribunale di Latina ha nominato un amministratore di sostegno e ordinato un intervento senza sangue. È il caso – il primo a Latina, tra i pochi in Italia – di una donna di 72 anni per la quale è stato accolto il ricorso dell’avvocato Renato Mattarelli.
Il tutto a tempo di record, perchè la paziente era tra l’altro in pericolo di vita. «Il decreto del tribunale – spiega il legale – oltre al diritto personalissimo di scegliere le cure e rifiutare altre per motivi di salute, ha valorizzato anche il diritto religioso di rifiutare le emotrasfusioni». Ma mentre il giudice ha deciso, in ospedale è stato difficile mettere insieme l’équipe perchè senza sangue l’intervento era particolarmente rischioso. «Lo abbiamo fatto rispettando l’anatomia – spiega l’ortopedico Maurizio Piazza – ed evitando il sanguinamento. Ma si deve valutare sempre caso per caso». Ieri la donna ha lasciato il “Santa Maria Goretti”.
Per rispettare la sua volontà il giudice tutelare del tribunale di Latina ha nominato un amministratore di sostegno e ordinato un intervento senza sangue. È il caso – il primo a Latina, tra i pochi in Italia – di una donna di 72 anni per la quale è stato accolto il ricorso dell’avvocato Renato Mattarelli.
Il tutto a tempo di record, perchè la paziente era tra l’altro in pericolo di vita. «Il decreto del tribunale – spiega il legale – oltre al diritto personalissimo di scegliere le cure e rifiutare altre per motivi di salute, ha valorizzato anche il diritto religioso di rifiutare le emotrasfusioni». Ma mentre il giudice ha deciso, in ospedale è stato difficile mettere insieme l’équipe perchè senza sangue l’intervento era particolarmente rischioso. «Lo abbiamo fatto rispettando l’anatomia – spiega l’ortopedico Maurizio Piazza – ed evitando il sanguinamento. Ma si deve valutare sempre caso per caso». Ieri la donna ha lasciato il “Santa Maria Goretti”.