Trasfusione al Goretti e intervento a Fondi. Domande choc dei medici: “ti droghi o prostituisci?”
“Esattamente un anno fa questa donna era sana, piena di vita e un lavoratrice. Oggi dopo le cure pontine è gravemente ammalata, depressa e senza lavoro”.
L’avvocato Renato Mattarelli, specializzato in casi di infezioni ospedaliere, sta seguendo un nuovo caso. E questa volta non centrano vecchie trasfusioni, vicende risalenti al decennio passato. No siamo di fronte a una donna di 46 anni, residente a San Felice Circeo, che “ha sicuramente contratto l’epatite C presso l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina o presso l’ospedale di Fondi”.
Una vicenda emersa solo di recente, ma iniziata a febbraio dello scorso anno. La donna viene portata in pronto soccorso a Latina per un malore. “Dopo aver trascorso la notte su una barella e i medici di ricordano di lei e si accorgono i valori ematici sono bassi. Da qui le due trasfusioni di sangue che potevano essere evitate ““ visti i pericoli connessi ““ se solo alla donna fossero state somministrate tempestivamente le cure del caso.
“Nei mesi successivi ““ è ancora l’avvocato a parlare – la donna avverte un malessere generalizzato”. Arriviamo a maggio e la signora viene sottoposta a isterectomia, l’asportazione dell’utero, presso l’ospedale di Fondi.
“Dopo un periodo sofferenze post-ricovero ““ aggravato dalla perdita di un lavoro stagionale ““ la donna viene ricoverata di nuovo a Fondi fra ottobre e novembre” .
E lì non solo le viene diagnosticata l’epatite C ma subisce anche quella che lei stessa definisce un’umiliazione: “mi hanno chiesto se fossi una prostituta, se mi drogassi o avessi rapporti con più partner”.
L’avvocato sottolinea come “nessuno, ma proprio nessuno ““ dei vari medici ““ ha provato o voluto mettere in relazione la gravissima infezione HCV (di genotipo molto aggressivo) con le due principali cause del recente passato della donna”. Vale a dire la trasfusione o l’intervento chirurgico presso. “La donna – che ha dato mandato al nostro studio di individuare quali dei due eventi le hanno praticamente rovinato la vita, anche attraverso la selezione differenziale degli eventi ““ conclude Mattarelli ““ ovvero la tracciabilità del donatore a Latina o il rispetto dei protocolli medico-chirurgici a Fondi”.
Scontato l’avvio di una richiesta di risarcimento del danno, mentre la signora ha scelto di farsi curare altrove.
Il Messaggero