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LatinaTu: SANGUE E DIALISI INFETTI A SEZZE E LATINA: DOPO 37 ANNI ARRIVA IL RISTORO DA 175MILA A UN 71ENNE

Latina, 26 settembre 2019

Dopo 37 anni arriva la prima sentenza di condanna all’indennizzo. La Corte d’Appello di Roma cancella la sentenza del Tribunale di Latina.
 
Dopo 37 anni dalla dialisi e dalle trasfusioni infette del virus dell’epatite B del 1982, arriva finalmente il diritto ad un primo ristoro economico di circa 175mila euro di arretrati e un’assegno mensile di 800 euro per tutta la vita.
A vincere la causa contro il Ministero della Salute è un 71enne di Sezze che a soli 34 anni era stato sottoposto a trasfusioni di sangue e diversi cicli di dialisi negli ospedali di Sezze e Latina.
 
Oltre al calvario dell’infezione epatica iniziata nel 1982 per l’uomo è iniziato nel 2002 quello del ripetuto rigetto della sua domanda di indennizzo previsto dalla legge n. 210/1992 proprio in favore dei soggetti danneggiati o infettati da trattamenti sanitari obbligatori o necessitati come le emotrasfusioni.
 
L’Asl di Latina prima e il Ministero della Salute dopo avevano infatti rigettato la domanda del 71enne.
 
Successivemente anche il Tribunale di Latina aveva rigettato il ricorso. L’uomo si era rivolto allora all’Avv. Renato Mattarelli che ha impugnato la sentenza di primo grado.
Finalmente, la vittoria sperata con la Corte di Appello di Roma che ha cancellato la sentenza del Tribunale di Latina che aveva rigettato la domanda di indennizzo del 71enne di Sezze.
 
La sentenza di oggi ha dichiarato che sono state le trasfusioni di sangue somministrate presso l’ospedale di Sezze e il Goretti di Latina nel 1982 ad infettare l’uomo l’allora 34enne di Sezze.
 
La Corte di Appello ha accolto il ricorso sulla nullità per vizio di motivazione e violazione del diritto di difesa del Tribuna di Latina, che aveva negato il diritto del 71enne setino perchè dai controlli effettuati sulle sacche di sangue non erano emersi anomalie virali.
 
L’Avv. Mattarelli ha invece dimostrato l’inefficacia di detti controlli sul sangue trasfuso poiché sono stati effettuati solo prima e non anche dopo le trasfusioni.
 
Infatti, è scientificamente noto che i pericolosi virus trasmissibili con il sangue, fra cui quello delle epatite B che ha contagiato l’uomo, non sono rilevabili nel cd “periodo finestra” in cui il donatore benché portatore del virus non sia rilevabile se non fino a qualche mese dopo.
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