Formia, 21 marzo 2018
Sangue infetto al Dono Svizzero di Formia. Maxi risarcimento di 230mila Euro ad un uomo di 60 anni Gaeta a cui nel 1975 gli vennero trasfuse diverse sacche di sangue infette dal vitus HCV e dell’epatite C al Dono Svizzero di Formia. L’uomo di Gaeta assistito dall’avvocato Renato Mattarelli si è difeso nel giudizio di appello affermando che esisteva la responsabilità del Ministero già a metà degli anni ’60, quando era possibile escludere il contagio attraverso Test obbligatori nel 1966 che seppur indirettamente avrebbero evitato il contagio se eseguiti: esclusione dalla donazione dei soggetti le cui analisi del sangue indicano la presenza anomala delle transaminasi e cioè di enzimi rilevatori di una sofferenza al fegato per infenzione/infiammazione. La Corte di Appello ha dato completamente ragione all’uomo di Gaeta rigettando l’Appello del Ministero e accogliendo l’Appello incidentale condannando il Ministero della Salute a pagare all’uomo non più i 140mila del primo grado ma la somma di 230mila Euro.