Pieve di Cadore, 17 ottobre 2017
Il Ministero della Salute era stato già condannato a maggio di quest’anno ad un risarcimento di 375 mila euro per non aver controllato il sangue somministrato ad un giovane carabiniere che nel 1972 era stato ricoverato presso il nosocomio della provincia bellunese.
L’uomo che viveva a Latina aveva contratto l’epatite C e per questo aveva intentato una causa al Ministero della Salute per i danni alla salute.
I soldi del maxi risarcimento però non li vedrà mai perchè è morto nel 2016.
Ora un nuovo shock per la famiglia: una Commissione Medica Ospedaliera ha accertato che la morte del carabiniere in pensione è stata causata dall’evoluzione in cirrosi dell’epatite C.
Il provvedimento è stato notificato oggi all’avvocato Renato Mattarelli del Foro di Latina che assiste gli eredi nella procedura per l’ottenimento di un primo indennizzo di € 77.500 previsto dalla legge n. 210/1992 emanata proprio per in favore dei soggetti danneggiati da trasfusioni di sangue infetto.
Sulla base di questo giudizio di relazione causale fra trasfusioni, contagio epatico, cirrosi e decesso, l’avvocato Mattarelli, che ha già assistito il carabiniere quando era in vita nella causa del maxi risarcimento, inizierà a breve una nuova causa per far ottenere agli eredi un nuovo risarcimento per i danni che hanno patito in proprio per la morte del loro congiunto che a tutti gli effetti è un omicidio colposo.