Latina ““ Mori per una trasfusione di sangue infetto. Dopo 33 anni maxi risarcimento
LATINA ““ 30 MAG ““ Danni da trasfusioni per quasi due milioni di euro, dopo 33 anni pagato il maxi-risarcimento.
Il Ministero della Salute ha dovuto rispondere dei mancati controlli su alcune trasfusioni del Goretti di Latina e di altri ospedali romani fra il 1979 ed il 1985.
Poco meno di 1milione e 800mila euro sono stati pagati ad una famiglia di un paese della Provincia di Lati-na, nella zona dei Monti Lepini, che a metà degli anni ’80 perse un proprio congiunto appena trentenne.
La Corte d’Appello di Roma aveva accertato nel 1985 che il trentenne pontino era morto per una cirro-si epatica conseguente ad un’epatite C da trasfusioni di sangue infetto somministrate fra il 1979 e il 1985 presso l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina ed alcuni ospedali romani.
Il risarcimento milionario è però arrivato dopo anni di dure battaglie legali che l’avvocato Renato Mattarelli, che ha seguito il caso ha dovuto affrontare. Le sue tesi sono state accolte dai giudici della Corte di Appello di Roma.
I giudici hanno riconosciuto che, nonostante fossero passati decenni dalle trasfusioni e dalla morte dell’uomo nel 1985, il diritto al risarcimento non si era prescritto poiché solo negli anni ’90 si iniziò a parlare diffusamente del cd “Scandalo del sangue infetto” e della mancanza di controlli dal parte del Ministero della Sanità sulle donazioni che all’epoca potevano essere fatte anche dietro pagamento.
Al risarcimento liquidato in complessivi 850mila euro, secondo i giudici dovevano applicarsi gli inte-ressi legali decorrenti ““ non dall’inizio della causa nel 2008 ““ ma dalla data delle trasfusioni (1979-1985) e della morte del giovane familiare (1985).
La Corte di Appello, accogliendo la tesi dell’avvocato Mattarelli, ha permesso che la somma liquidata raddoppiasse in poco meno di 1milione 800mila.