Parte la battaglia per il risarcimento dei danni, un’odissea cominciata a novembre scorso. Trasfusione non autorizzata. Un uomo di Sabaudia ha contratto l’Epatite «C» e perso l’uso dei reni. Il paziente si era sottoposto ad un ciclo di dialisi al Goretti, poi il passaggio in un’altra struttura.
CONTRAE l’epatite «C» per una trasfusione nemmeno autorizzata. E’ il caso disperato di un paziente di Sabaudia di 62 anni che, nel giro di 5 mesi, ha perso l’uso dei reni, costretto ad una vita di dialisi. L ‘ennesima situazione di malasanitaÌ€ che si eÌ€ concretizzata nelle strutture sanitarie di Latina e Roma e risale al novembre del 2011. L’uomo ha deciso di rivolgersi ad uno studio legale per far valere i suoi diritti e intentare una causa per il risarcimento di danni morali e materiali. Assistito dallo studio legale Mattarelli – Mezzini, il suo calvario ha avuto inizio nel novembre del 2011 per un blocco renale a seguito del quale aveva iniziato un ciclo di dialisi: le prime sedute presso il «Goretti» poi presso un altro centro convenzionato della cittaÌ€.
Ma durante una delle terapie, l’uomo si era sentito male. Ricoverato presso il policlinico Umberto I per un problema cardio vascolare, i medici avevano deciso di operare e munire di by pass il paziente. Poi le terapie erano andate avanti presso la struttura sanitaria della capitale. Al termine del ciclo, dopo essere tornato a casa, il medico gli aveva prescritto delle analisi di rito scoprendo che, nel frattempo, il 62enne aveva contratto l’epatite. A quel punto era stato chiamato in causa l’ufficio Igiene della Asl di Latina per verificare la causa dell’infezione, dai certificati richiesti era emerso che, durante il periodo di degenza, gli erano state trasfuse due sacche di sangue senza che neÌ€ lui neÌ€ i suoi familiari avessero mai acconsentito e autorizzato la somministrazione. Sulla scorta delle analisi piuÌ€ recenti relative al periodo antecedente il ricovero, il paziente non risultava aver contratto nessuna tipologia di infezione virale. Tre le ipotesi riconducibili al caso: infezione da dialisi, post chirurgica o piuÌ€ verosimilmente post trasfusionale. Adesso il 62enne non puoÌ€ sopravvivere senza dialisi e deve convivere con una gravissima epatite. «Una patologia – tiene a precisare il legale Mattarelli che assiste il paziente – che gli poteva essere sicuramente risparmiata se i sanitari di Latina e Roma avessero controllato e vigilato sulle prestazioni medico chirurgiche».
Latina Oggi