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Diagnosi tardiva, paziente perde la gamba: dovrà  essere risarcito con 600mila euro.

Paziente perde la gamba per una diagnosi tardiva, sarà  risarcito con 600mila euro – La Provincia

Dovrà essere risarcito con una somma che si aggira attorno ai 600mila euro un cittadino marocchino che per una diagnosi tardiva ha subito l’amputazione di una gamba dopo aver fatto la spola tra gli ospedali di Latina, Sezze, Formia e Cori. Lo ha stabilito ieri il tribunale civile del capoluogo che ha condannato la Asl riconoscendo la negligenza di tutti i medici dei quattro ospedali che hanno avuto il paziente in cura.

Il giudice ha disposto il pagamento di 300mila euro più la rivalutazione e gli interessi legali maturati dal 1996.
Dovrà  essere risarcito con una somma che si aggira attorno ai 600mila euro, tra la cifra di 300mila euro stabilita dal tribunale e la rivalutazione e gli interessi legali maturati dal 1996 ad oggi, un cittadino marocchino che per una diagnosi tardiva ha subito l’amputazione di una gamba dopo aver fatto la spola fra gli ospedali di Latina, Sezze, Formia e Cori. I medici che lo avevano visitato, infatti, non si erano accorti di una cancrena in corso che doveva essere operata urgentemente.

Un caso incredibile di malasanità  e un calvario durato 10 anni per M.B. – queste le iniziali del paziente, all’epoca quarantottenne ““ che accusando forti dolori agli arti inferiori aveva dapprima richiesto le cure del personale medico del Goretti, per poi essere trasferito presso l’ospedale di Sezze per mancanza di posti letto. Lì venne ammesso con diagnosi di cefalea e vertigini, poi fu ritrasferito a Formia. Le sue condizioni però continuavano a peggiorare, così è stato nuovamente ricoverato a Latina, dove gli venne diagnosticata una arteriopatia agli arti inferiori. Fu dimesso senza alcuna prescrizione terapeutica. I forti dolori costrinsero il quarantottenne ad un nuovo ricovero a Cori, ma l’ospedale non era attrezzato per l’intervento di amputazione della gamba. Solo dopo essere approdato al polo ospedaliero di Velletri si procedette all’amputazione d’urgenza della gamba, seguita ““ due anni dopo ““ da una seconda amputazione sopra il ginocchio perchè la cancrena non si era fermata. Un vero e proprio dramma aggravato dall’impossibilità  per M.B. di recuperare gli atti del suo percorso medico, visto che «la cartella clinica principale del Goretti ““ ha spiegato il suo legale Renato Mattarelli ““ più volte richiesta, è scomparsa misteriosamente impedendo la ricostruzione dei fatti di causa».

Nel 2002 la vittima ““ difesa dall’avvocato Renato Mattarelli e dalla collega Rosita Mezzini ““ ha citato la Asl in sede civile e nel corso del processo i testimoni hanno confermato quanto emerso nella citazione. Ieri è arrivata la sentenza del giudice Rosaria Giordano della Seconda sezione civile del tribunale di Latina: sono state accolte tutte le richieste avanzate dai due legali ed è stata riconosciuta la negligenza di tutti i medici dei quattro ospedali che hanno avuto il paziente in cura.

Una storia che dunque si chiude da un punto di vista giuridico, anche se il risarcimento disposto dal tribunale non potrà  mai restituire la vita di prima ad una persona rimasta vittima di una drammatica serie di errori medici.

latina24ore.it – Perse la gamba, Asl condannata a risarcire un paziente.

Un risarcimento di 300.000 euro che con la rivalutazione e gli interessi legali dal 1996 potrebbe arrivare a 600.000 euro. E’ stato riconosciuto a un paziente che perse la gamba dopo serie di omissioni e negligenze. Alla fine degli anni ’90 l’uomo subì all’amputazione di una gamba, dopo aver girato 4 ospedali pontini: Latina, Sezze, Cori e Formia. Secondo l’accusa nessuno si accorse in tempo della cancrena che stava avanzando.

Sono state accolte tutte le richieste degli avvocati Renato Mattarelli e Rosita Mezzini i quali hanno sottolineato la negligenza del pronto soccorso del Goretti e di tutti i medici dei 4 ospedali che hanno avuto in cura il paziente. Ora la Asl dovrà  risarcire l’uomo.

dimmidipiù.it – Latina, odissea tra gli ospedali: la Asl risarcirà  un paziente con 600mila euro.

Un risarcimento di 300.000 euro, che con rivalutazione ed interessi legali dal 1996 si aggira intorno sui 600.000. E’ la sentenza emessa ieri su un caso di assurda malasanità  che porterà  l’ Asl a sborsare l’ingente cifra.

Una serie continua ed inspiegabile di omissioni e cure portò a fine degli anni ’90 all’amputazione di una gamba di un uomo ricoverato in 4 diversi ospedali pontini (Latina, Sezze; Cori e Formia).

Sono state accolte tutte le richieste degli avvocati Renato Mattarelli e Rosita Mezzini in punto di onere della prova (la cartella clinica era infatti scomparsa); sulla negligenza del pronto soccorso del S.M. Goretti e di tutti i medici dei 4 ospedali che hanno avuto in cura il paziente.

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