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Latina, 25 febbraio 2017.

Maxi milionario per una trasfusione “infetta” all’ospedale Goretti del 1978.

La Corte di Appello di Roma ha rovesciato la sentenza di primo grado che aveva negato il risarcimento del danno ad un uomo di Sabaudia di 54 anni, che fra il dicembre 1978 e il febbraio 1979 aveva ricevuto trasfusioni di sangue durante il ricovero dall’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina.

La Corte d’Appello ha condannato il Ministero della Salute “per non aver aver vigilato sugli errori commessi dal nosocomio durante le trasfusioni di sangue poi risultato infetto”.

È stata riconosciuta l’omissione di controllo da parte di ospedale e Ministero sulla filiera delle donazioni-trasfusioni. Di fatto, nonostante le conoscenze scientifiche del tempo (era già  noto, dal dopoguerra, alla comunità scientifica internazionale il rischio di contagio da sangue per uso terapeutico) e nonostante le leggi esistenti, a partire dal metà degli anni ’60, imponessero precisi controlli sui donatori, nessuno si sarebbe mai preso la briga di effettuarli, con la conseguenza che si è verificata una massiccia veicolazione di virus patogeni come l’HIV e aids, l’epatite B e, come nel caso dell’uomo di Sabaudia, l’epatite C.

Il 54enne aveva contratto l’epatite C e solo dopo 20 anni dall’emotrasfusione aveva scoperto di essere stato contagiato, a seguito delle consuete analisi del sangue da cui erano emersi i valori elevati degli enzimi delle transaminasi come campanello di allarme di una sofferenza epatica.

La causa, iniziata in primo grado nel 2007, si è conclusa in secondo grado con la sentenza n. 599/2017 che ha condannato lo Stato a pagare all’uomo di Sabaudia 92mila euro, ma anche la rivalutazione monetaria e gli interessi calcolati anno per anno dal 1978-1979 che hanno fatto lievitare ad oggi la somma a circa 980mila euro.

Una battaglia passata attraverso 2 gradi di giudizio e 2 tentativi di transazioni proposte dallo Stato, poi mai concluse. Il 54enne di Sabaudia, assistito dall’avvocato Renato Mattarelli, era riuscito ad ottenere l’indennizzo previsto dalla legge 210/1992 in favore dei soggetti danneggiati da trasfusioni infette.

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