27 maggio 2017.
Scopre di aver contratto l’epatite C per una trasfusione, risarcimento di 150 mila euro per un 75enne di Cisterna. E’ stata pubblicata ieri la sentenza del Tribunale di Roma, che condanna il Ministero della Salute al pagamento dell’indennizzo. L’uomo aveva scoperto solo 5 anni fa di essere positivo al test del virus delle epatite C, nel corso di esami del sangue di routine che evidenziavano valori anomali nel fegato. Successivamente (come accade normalmente in questi casi) i medici che lo avevano in cura per l’epatite C in fase avanzata pre-cirrotica, hanno chiesto all’uomo se nel passato avesse avuto comportamenti a rischio, mai praticati dal 75enne. Solo a seguito di diverse notizie di cronaca sui risarcimenti per trasfusioni di sangue infetto, l’uomo di Cisterna ha ricordato che nel 1982 gli vennero praticate diverse trasfusioni di sangue presso l’ spedale di Cori. Così il 75enne, assistito dall’avvocato Renato Mattarelli, ha avviato il ricorso per ottenere l’indennizzo speciale previsto dalla legge n. 210/1992 ottenendo già nel 2013 un assegno vitalizio. Mentre la sentenza questa sentenza gli riconosce ulteriori 150mila euro in aggiunta all’in dennizzo mensile costituisce dunque una prova che il sangue trasfusogli a Cori nel 1982 e proveniente dal centro trasfusionale di Latina era infetto con un grado di elevata probabilità .