Sua madre è morta in Canada, dopo aver sofferto per un cancro al fegato provocato da una trasfusione di sangue infetto quando era in Molise, negli anni Ottanta. Il figlio che è tornato a Latina, ha ingaggiato una battaglia con il Ministero della Salute, e, assistito dall’avvocato Renato Mattarelli, ha ottenuto un risarcimento da 2 milioni di euro, da dividere con gli altri eredi.
La storia è quella di una donna di 73 anni, morta nel 2008, che lasciò l’Italia per il Canada e si stabilitì a Montreal, con il marito e sei figli. Qui ha a lungo convissuto con l’epatite C, scoperta solo nel 2007, quando ormai era già cirrosi epatica, e poi cancro al fegato che l’ha portata alla morte. Tutto ebbe origine da un ospedale del Molise, dove subì una trasfusione da sangue infetto da Epatite C. Il figlio che vive a Latina, nel 2014 si è rivolto all’avvocato Renato Mattarelli. La sentenza del Tribunale di Roma ha riconosciuto alla famiglia italo canadese il risarcimento da 2 milioni.
È una sentenza per certi aspetti rivoluzionaria, perchè “esporta all’estero” il dramma dello “Scandalo del sangue infetto” italiano.